"San Matteo e l'angelo"
SAN_MATTEO E L'ANGELO

olio su tela, dim. 240 x 180 cm

Il dipinto è stato eseguito nel 2011.
Un
bozzetto preparatorio, realizzato per il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, è stato il modello approvato ai fini  della realizzazione della grande tela sottostante.

Il 17 settembre del 2011, alla presenza di autorità civili e religiose, si è provveduto all'inaugurazione del quadro che è stato donato, con regolare atto e delibera di presa in carico, al Comune di Salerno. Quest'ultimo provvederà a collocare l'opera nell'Edificio "C" della costruenda Cittadella Giudiziaria, non appena questa sarà resa disponibile alla sistemazione degli arredi.

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Di seguito le collocazioni temporanee del quadro:

Il 9 dicembre 2011 il "San Matteo e l'angelo" di Stefano Trapanese è traslocato dall' Archivio Storico Comunale alla VILLA CARRARA sita in zona orientale di Salerno.

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matteo_carrara.jpg
in foto: salone di rappresentanza di Villa Carrara

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Nel dicembre 2015 il quadro viene trasferito, proveniente dalla Villa Carrara, alla chiesa di San Giorgio (via Duomo) grazie all'ospitalità del parroco don Comincio Lanzara. Qui trova uno splendido spazio espositivo all'interno dell'androne d'ingresso alla chiesa vera e propria e vi rimane per circa 6 mesi
(video)

San Matteo nella chiesa di San Giorgio
in foto:
don Comincio Lanzara

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San Matteo in Cattedrale
in foto: terza cappella di sx nel Duomo di Salerno

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Dal 22 settembre 2021, il Comune di Salerno, decide di affidare temporaneamente (e fino a tempo indeterminato) il quadro al MuDiSa (Museo Diocesano San Matteo in largo Plebiscito in Salerno). La nuova collocazione è il quadriportico del museo stesso

quadriportico

San Matteo al quadriportico del museo

in foto: quadriportico del MuDiSa



MUDISA Foto di gruppo

in foto:

da sx: Antonia Willburger (Ass.Cultura com.Salerno); don Luigi Aversa (dir. MuDiSa); Sua Ecc. Andrea Bellandi (Arcivescovo Diocesi Salerno); Daniele Giarletta (modello angelo del dipinto); Stefano Trapanese; Vincenzo Napoli (Sindaco di Salerno); Nino D'Angelo (Funz. com. Salerno)

video 1             video 2

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"Il pittore Stefano Trapanese, ha inteso svolgere in questo recente dipinto di grandi dimensioni (olio su tela, cm 240x180), un personale omaggio al Protettore della Città di Salerno. Sin dagli esordi, la ricerca dell'artista salernitano si è indirizzata su di un tracciato figurale che predilige immagini di grande semplicità; un’esperienza creativa che attraversa la quotidianità di un rapporto con gli strumenti tradizionali della pittura. È una figurazione, quella di Trapanese, che prova a pensare alla pittura quale proposta immaginativa per il nostro presente, difficilmente praticabile dalle esasperate virtualità della fotografia digitale, dominante oggi il panorama dell’arte contemporanea. La soluzione “compositiva” individuata dall’artista, nella serrata partizione spaziale aperta ad attraversamenti di piani luminosi, intende suggerire una possibilità del “sacro” che cerca di dare risposte alle inquietudini dei nostri Edificio C Cittadella Giudiziariagiorni, nella rivelazione di un “valore” di testimonianza civile. L’intento dell’artista, infatti, oltre il riferimento religioso che rimane fondamentale, appare legato alla destinazione pubblica, immaginata per un luogo preciso: il Padiglione “C” della costruenda Cittadella Giudiziaria (nel 2021, dirottata verso una collocazione più "artistica", uno spazio espositivo per eccellenza. Questo sarà poi individuato nel Museo Diocesano San Matteo in largo Plebiscito a Salerno - ndr), dunque in una delle maggiori architetture di Salerno, quale riconoscimento dell’Apostolo Matteo come Protettore e punto di riferimento dei valori costitutivi di una comunità, che saldano l’identità di Salerno al “suo” Santo. Il “San Matteo” di Trapanese è interpretato secondo caratteri ritrovati nella Storia dell’arte, guardando al Seicento italiano, in particolare,facciata museo al Caravaggio, nel riferimento al carattere “umano” più che “sovrannaturale” delle figure, come sottolinea la condotta più articolata nei volti, evidenziata dall’uso delle velature ad olio, che si elevano sensibilmente rispetto di altre parti dove la pittura appare deliberatamente semplificata.
Il dipinto rappresenta, infatti, un uomo anziano, vestito alla “apostolica”, in una tunica purpurea e in stola gialla; sullo sfondo (dove si riconosce l’altare centrale della Chiesa di Sant’Apollonia a Salerno), lo spazio vuoto, dominato dalle tenebre, è attraversato da due fonti luminose provenienti da destra (cero) e da sinistra in basso. Il Santo siede davanti ad un tavolo ed è intento a scrivere il Vangelo. A destra, in piedi su di uno sgabello, un angioletto richiama la sua attenzione verso la fiamma di un cero sorretto da un candelabro. Immagine%20630.jpgLa presenza dell’angelo (che è anche il simbolo iconografico del Santo), che indica verso la luce, allude al fatto che egli è ispirato da Dio. Matteo è rappresentato non più giovane, ad intendere, come sottolineano i testi agiografici, che la sua vocazione era giunta in età avanzata; il volto è grave, indurito da una vita passata nell’attaccamento ai beni materiali. Infatti, dai Vangeli (Matteo 9, 9-13; Marco 2, 13-17; Luca 5, 27-32), sappiamo che prima della conversione Matteo – Levi che era il suo nome ebraico –, era un “pubblicano”, vale a dire un esattore delle tasse per conto dei Romani, ed era quindi considerato un traditore del suo popolo, un peccatore al servizio dei dominatori pagani."

       il critico d'arte

     Marco Alfano

marco alfano



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CRONACHE (quotidiano del 23 settembre 2021)

di Monica De Sanctis


San Matteo e l’angelo hanno il volto del pediatra salernitano Felice Chiumiento e dell’allora suo piccolo paziente, oggi (set 2021) un giovanotto bello e solare, Daniele Giarletta, nell’opera realizzata dal maestro Stefano Trapanese e nell’ambito dei festeggiamenti dedicati al nostro Santo patrono, ieri mattina consegnato nella sede di Largo Plebiscito del Museo Diocesano dallo stesso autore, alla presenza del Sindaco Vincenzo Napoli e l’Assessore alla Cultura Antonia Willburger e del Vescovo Monsignor Bellandi.
Il dipinto di grandi dimensioni (olio su tela, cm 240×180), omaggio al Protettore della nostra Città, sarà collocato nel quadriportico della prestigiosa struttura. “…….Il “San Matteo” di Trapanese è interpretato secondo caratteri ritrovati nella Storia dell’arte, guardando al Seicento italiano, in particolare, al Caravaggio, nel riferimento al carattere “umano” più che “sovrannaturale” delle figure, come sottolinea la condotta più articolata nei volti, evidenziata dall’uso delle velature ad olio, che si elevano sensibilmente rispetto di altre parti dove la pittura appare deliberatamente semplificata……” ha scritto Marco Alfano. Ed è realmente un’opera molto bella che vale la pena di vedere. Soddisfatto il direttore Don Luigi Aversa che ha più volte ringraziato l’autore Stefano Trapanese, il Comune per il prestito temporaneo e il dottor Nino D’Angelo responsabile del patrimonio artistico del Comune di Salerno che si è occupato del trasferimento dell’opera. “Sono davvero molto onorato che la mia opera sia esposta in un Museo così prestigioso e soprattutto dedicato a San Matteo – ha detto Trapanese, visibilmente emozionato – Questo dipinto è stato esposto anche in cattedrale, grazie a don Michele Pecoraro, e anche quella per me è stata una grande soddisfazione, ma ora vedere il mio lavoro qui, al Diocesano, è come vedere la realizzazione di un sogno”. “Il Museo Diocesano è un luogo importante e di prestigio per la nostra città – spiega l’assessore alla cultura Antonia Willburger – Un luogo che conserva alcuni avori preziosi ed unici. Un luogo che andrebbe promozionato molto di più e fatto conoscere molto di più. Il dipinto di Trapanese ben si inserisce in questo contesto e noi, come amministrazione, siamo molto felici di aver concesso questo prestito temporaneo, dando così la possibilità a quanti verranno al Diocesano di ammirare quest’opera che è davvero molto bella”.